16 novembre 2016

Lights Out: una volta tanto protagonisti intelligenti [Recensione]




E quanti horror ci siamo visti? A bizzeffe! Quanti spaventi, quanti sbudellamenti, quanti intestini usati come collanine e denti come orecchini? Non ne parliamo!
Però, diciamoci la verità… Quante volte abbiamo trovato un protagonista che faceva solo cose sensate in un film horror? Si contano sulle dita di nessuna mano! Perchè non ce ne sono!
Poi, in una sera autunnale, piovosa e tempestosa, dopo cena, acquattato sul divano… Eccolo che comici a vedere i primi minuti di Lights Out.

E ti si aprono le porte della percezione: nessun tizio/tizia fa la ca@#§ta di turno! No, tutti si comportano come realmente una persona si comporterebbe in un film horror!
Vedi una sagoma umana in lontananza che emette rumori curiosi? Accendi una luce e ti armi di mazza! Oh… Non dici «forse sarà il vento...». No! Il “vento” un paio di palle! Sei in un bunker antiatomico, quale vento potrà mai esserci!?!?
Ok, mi si perdoni la digressione… Torniamo al film…





Nessuno spoiler, ma lo diciamo che la trama non è questa ohmiodioassolutanovità, nel senso che qui e là si pesca un pochino sempre nello stesso cesto dei giochi… Ma non è del tutto un male!

Si perché il film ha un obiettivo ed uno solo: inquietarti! Non se ne frega di dare una trama di una novità che lévati, no… Tu spettatore ti devi guardare attorno nella tua camera buia e vedere delle ombre che te la fanno fare sotto.

E qui sta quello che si diceva poco fa! Nonostante la storia assolutamente non realistica manco un poco, i personaggi, invece, lo sono. Sono verosimili, fanno le cose che faresti tu. Ed è questo che aumenta in te l’inquietudine.

In un universo parallelo in cui esistono creature paranormali, il te stesso di quel mondo farebbe quello che fanno i tizi del film. E scusate se è poco! Siamo sempre abituati a poveri fessi che appena riescono a randellare un cattivo, gli buttano l’arma affianco e se ne vanno “tantoilpericoloèfinito”.

Qui, invece, finalmente no!
 


Il film è tratto da un cortometraggio svedese dello stesso regista del lungometraggio e dallo stesso titolo del lungometraggio. Girato con quattro lire (o “corone svedese”) e con un set allestito direttamente dentro l’Ikea, il corto è assolutamente da vedere, perché in tre minuti scarsi e con praticamente nulla riesce a paralizzarti per quei tre interminabili secondi. E il film, necessariamente allungato, riesce ad ottenere lo stesso effetto, facendoti, in più, tifare per i protagonisti.


ps. Questa tizia è la protagonista del corto e qui fa un cameo
Dopotutto, la storia vede una creatura che compare e vive solo nel buio. Se c’è luce sei salvo, se c’è buio… Eh… Cacchi tuoi! E chi è che, ha prescindere dall’età, quando sente un un rumore nel buio non se la fa un pochino sotto?


Insomma, un film horror assolutamente ben confezionato – tra regia, montaggio e la fondamentale fotografia – che riesce nel suo intento nonostante la trama un pochino banalotta (ma manco tantissimo). Eppure il rischio c’era... Poteva finire nel baratro del già visto mille volte, invece, riesci a guardarlo per la sua ora e venti (si dura pochissimo, ma gli svedesi so così, pratici, senza fronzoli) e quando scorrono i titoli di coda sei li soddisfatto…
Certo, poi vedi un’ombra che arranca nel buio e perdi tre battiti, prima di scoprire che poi è tua madre che sta andando a letto. Ma fa paura comunque...

2 commenti:

  1. Anonimo15:42

    L'ombra di cui parli ricorda in maniera molto lampante, almeno dalle tue parole, la minaccia costante che affligge l'unico vero eroe mai esistito. Parlo di Rat man, come dicevo l'unico eroe reale dopo super- ego (viviamo in un'era particolarmente narcisistica)...Ha un senso il parallelo, naturalmente considerando le opportune differenze grafiche, semantiche ed emotive? P. s. non sono Leo (ORTOLANI) e non scrivo per querelare gli autori del film... P. S.

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    1. Ed io che speravo fossi Leo Ortolani :-( il mio cuoricino nerd stava già scalpitando!
      Aihmè, il parallelismo con l'ombra di ratmaniana fattura non calza molto, ma volendocelo trovare un lieve riferimento potrebbe anche starci :-D

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