24 settembre 2016

Le Nuove Leggende Del Cavaliere Oscuro: una serie di piccoli capolavori, Capitolo IV



Ben tornati signori e signore al tripudio fumettistico batmaniano. Son passati bat-eoni dalle precedenti recensioni, ma... Insomma... Torniamo alla rassegna delle brevi ma accattivanti storielle del pipistrelluto eroe. Alle selezionate bat-perle della magnifica bat-collana.
Ma non indugiamo oltre, e torniamo a buttarci insieme a Batman nelle strade sporche, brutte e cattive di Gotham City.


ECCO COSA E’ SUCCESSO…
[Scritto da Paul Jenkins e disegnato da Omar Francia]
(in Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro n°11)
Cosa succede quando Batman randella Calendar Man in uno stadio gremito di persone mentre tutto esplode e il fuggi fuggi generale crea caos e panico? Beh… Che di un evento del genere le interpretazioni e le testimonianze sono tante, diversificate e discordanti. Un uomo che si trovava li ha visto solo che, mentre Calendar Man parlava su un palco per “festeggiare” il 4 luglio, Batman gli è atterrato sul mento, poi niente, confusione, esplosione  e una bestemmia contro i due tizi che si picchiano.
Calendar Man, arrestato e sanguinante nel cellulare della polizia di Gotham, invece racconta una versione estremamente auto difensiva: lui voleva solo omaggiare le “stelle e strisce” con qualche fuoco di artificio e, per farlo, si è messo a far le cose per bene, chiedendo permessi burocratici e concordando con  i tizi dello stadio la sua performance; poi è arrivato Batman, cattivo ed incazzato che lo ha aggredito senza ragioni, con l’unico obiettivo di percuoterlo, infischiandosene dell’incolumità della folla. Al che ti viene da dire «ma a chi vuoi pigliare in giro?». Ed infatti, la versione di Batman è differente, e scopriamo che quelli che dovevano essere dei fuochi d’artificio, in realtà erano dei veri e propri missili con cui Calendar Man voleva, ehm, “risvegliare” le coscienze degli intorpiditi cittadini di Gotham. E Batman, c’ha le prove, c’ha i video, eh. Mica picchia gente così senza motivo. Il bello della storia è proprio la visione “multipla” dello stesso evento, ognuno vede quel che riesce a vedere e lo interpreta secondo il proprio punto di vista o il proprio ruolo, che sia di spettatore, di cattivo o di eroe. Certo è che se sei il cattivo, la “tua” versione è quella che va tenuta meno da conto.

ADATTARSI
[Scritto e disegnato da Rafael Albuquerque]
(in Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro n°12)
Diciamoci la verità… Ma senza Frank Miller, come avremmo fatto? Il capolavoro che noi tutti conosciamo, Il ritorno del Cavaliere Oscuro (perché lo conosciamo, VERO!?!?!), è una pietra miliare, non solo nella narrazione ma anche nell’aver risposto ad una domanda che noi tutti ci siamo fatti almeno una volta nella vita: ma quando Batman invecchierà, che farà nella vita? Darà da mangiare pane secco ai piccioni del parco o li picchierà perché aggrediscono dei poveri insetti? Creerà una lunga fila alla cassa per contare gli spiccetti o pagherà con la carta di credito? Guiderà la Bat-Mobile su un rettifilo a tre all’ora con la freccia che lampeggia o continuerà a correre come un pazzo? Miller da le sue risposte: la vecchiaia di Batman sarà di incazzature nere e violenza pura. Ma anche Albuquerque vuole dare la sua risposta, e lo fa con una storiella molto breve, fatta di splendide immagini evocative prestate ad un racconto che comincia con un sogno angoscioso in cui i freaks combattuti da Batman hanno la meglio su di lui e che continua con un Bruce Wayne, identico a Lenin, che si risveglia.
Se questa non è una citazione/omaggio da "The Killing Joke", allora no so...
E va al parco. No, non dà da mangiare ai piccioni, ma, sentendo che la sua vera natura tenta di uscire dal bozzolo anziano in cui è rinchiuso, tenta di sventare uno scippo con uno dei suoi cazzottoni. Quello che, però, colpisce non era un ladro ma il fidanzato della proprietaria della borsa. Dopo aver apparato questa figura marrone torna a casa per tagliarsi quella improponibile barba. Ma si sa com’è la mente degli anziani, perde a volte di lucidità. E se la mente è quella di un tizio che ha passato la vita a stroppiare gente con un costumo, beh… La già poca lucidità, diventa follia: davanti lo specchio, si taglia le guance e scoppia in una risata accompagnata da un ghigno, prima per lui familiare… Quello del Joker! Quindi, si… A prescindere da tutto… A Batman non aspetta proprio una serena vecchiaia.

IL RITORNO DI BATMAN
[scritto da Peter Milligan e disegnato da Riccardo Burchielli]
(in Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro n°12 e 13)
La trama, intendo proprio il fatterello, non è chissà quale novità, ma il contenuto, invece, è assolutamente interessante: noi siamo abituati a un Batman iper tecnologgizzato, lo sfottiamo per il suo bat-questo e bat-quell’altro, giocattolini fichissimi e accessori che fanno sfigurare i coltellini svizzeri.
Ma non pensiamo che tutto questo ha un costo: in primis economico (dici «vabbè ma è multimiliardario»), ma anche in termini di prestazioni. Ancorandosi non poco alla realtà statunitense, come diverse società americane, anche la Wayne Enterprise è in rosso, colpita dalla crisi economica, e quindi, anche Batsy deve risparmiare sulle tecnologie. Ed, infatti, queste si rompono con più facilità e sono meno precise. Ma si potrebbe dire, «ma lui è Batman, chissene! Sconfigge i cattivi a suon di calci in bocca», ed invece no! Batman è costretto a mettere da parte la tecnologia per tornare in strada con i vecchi metodi ma, aihnoi, è meno allenato rispetto alle prime volte: affidandosi molto alle sue fantastiche tecnologie, ha perso, come dire, lo smalto. Dov’è finito il «puro e onesto» (cit.) Batman di un tempo, che non permetteva a un’armatura computerizzata di fare gran parte del lavoro? Ma si sa… Fare Batman è come andare in bicicletta… Non si scorda mai! E dopo qualche piccola caduta e sbilanciamento, torni a fare come e meglio di prima…

Terminiamo qui con il nostro amico pipistrellone che c’ho ancora da leggere tanto: la pila di fumetti sul sedile della mia macchina invece di diminuire continua a crescere e Nerdopolis sembra essere ancora più lontana. Mo si che mi servirebbe qualche bat-aggeggio!

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