20 settembre 2014

Tartarughe Ninja: il film che aspettavamo con ansia [Recensione]

«Che soddisfazione!!!». Non puoi far altro che dire una cosa del genere (al massimo potresti dire «è tarta-fantastico!!!» ma faresti la figura del tarta-idiota con la tua fidanzata) all’uscita dal cinema.

Ebbene si! Un’ora e spicci di puro, sano e coinvolgente intrattenimento. Stai li, te lo godi, dimentichi la tua vita, e te ne esci sorridente dalla sala buia. Ma perché è così tarta-megameraviglioso?


Perché ha tutto quello che un film di questo genere deve avere: ritmo coinvolgente, scene fastose, sceneggiatura frizzante, colonna sonora orecchiabile, citazioni… Tutto!!!

Se tu fai un film su quattro tartarughe giganti, adolescenti, ninja, con i nomi dei maestri del Rinascimento, per giunta allevati da un sorcione, che devono combattere con un giapponese alto duemila metri… Come fai a fare un film “serio”? Ma è ovvio che non puoi farlo.

Andiamo, è tutto così nerdamente assurdo e kitsch che devi essere tu per primo, che lo fai, a voler “giocare” e, tu che lo vai a vedere, devi abbattere ogni barriera di critica e sospendere ogni giudizio. Se no, non ha senso! Non ha senso farlo e non ha senso vederlo! Quindi mister mignolino-alzato-quando-bevo se non ci va con spirito goliardico tanto vale che si va a sparare qualche pippone fintamente impegnato. Ma sarebbe un peccato… Si perderebbe del genuino divertimento.

Sia chiaro: non intendo che il film non è “serio” nel senso che è comico, ma nel senso che è trattato come un gioco appassionante. Il modello di riferimento è Avengers: se tu metti un dio vichingo con un soldato della guerra mondiale insieme con una spia russa e a un playboy iper tecnologico, non puoi pretendere di fare un drammone epico esagerato e basta. Devi renderlo leggero, spumeggiante, alternare pathos a relax. Ed è la cosa che hanno fatto con Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello (che, quest’ultimo non è proprio Rinascimento, ma chissene)..

Mi sia concesso, a tal proposito, una digressione: per quanto ami Michael Bay (e lo amo su serio) Transformers 4 non è che poi mi sia tanto piaciuto, anzi, forse è bello quanto quella palla di Pearl Harbour; questo perché rispetto alla precedente trilogia, hanno voluto creare un dramma epico che, visto il tema di robbottoni che diventano macchine, stona e ti appalla. (ma a Michael lo amo sempre, glielo perdono)

Anche se sta scena ti scatena un nerdismo orgasmatico di alto livello
Quindi… Trovate assolutamente geniali sia narrative che visive… Ogni momento drammatico o epico viene alleggerito continuamente da una battuta o da un momento leggero, dando un ritmo veloce e senza pause da precipitazioni scrotali, rispettando, tra l’altro, il fumetto originale.

Infatti, un altro punto di forza del film è di aver creato le medesime sensazioni di quando da piccolo tu ti guardavi il cartone animato o ti leggevi il fumetto. Ma questo pregio, potrebbe (“potrebbe” ho detto) essere anche una piccola pecca del film: non è un film per novellini dei quattro eroi in carapace, nel senso che non cerca di far “conoscere” i personaggi e le atmosfere, ma le da molto per scontate. Ma, in effetti, il pubblico di riferimento è quello dei tizi cresciuti con i maestri del rinascimento ninja, gli stessi che si compravano i pupazzi e cantavano la sigla «oh oh oh… il gruppo dei ninjaaaaa» (la prima, unica e sola, che le altre… Tsz). Il che ti permette, per l’appunto, di rivivere quelle sensazioni. Sicuramente in una chiave moderna: insomma, le scene d’azione sono entusiasmanti e assolutamente maestose, e gli “ammodernamenti” dai terribili anni ottanta non ti fanno storcere il muso. Non a caso i meravigliosi titoli d’inizio (come in parte quelli di coda) sono un palese riferimento estetico e visivo alle pagine dei fumetti da cui il film è tratto.

Se il film deve avere un difetto (e no, non è Megan Fox che è talmente anonima che non te ne frega sia nel film) è come hanno realizzato Splinter: per carità, fatto benissimo… Solo che fa un po’ senso! Se le quattro tartarughe hanno occhi “umani”, il sorcione, invece, ha gli occhi neri da pantegana delle fogne, e la cosa un po’ ti disturba e ti senti sporco solo a guardarlo.
Dai è proprio un topone gigante!
Anche la polemica sul “naso” dei nostri eroi è di uno sterile infinito: non si nota proprio, il senso di familiarità è comunque a livello 1000 nella scala nerdiatica!!! E poi è coerente con la trasformazione e con l’ammodernamento dei nostri ninja della pizza preferiti.

Meh che sarebbero sembrati lo stesso pupazzoni!
Ok, freno il bimbo che è in me solo un attimo per asciugarmi la bava alla bocca e dire che non stiamo parlando di un capolavoro assoluto, ma di un film fatto con tutti i santissimi crismi, che fa il suo dovere e lo fa fin troppo bene!

Ma ora sento che il bimbo che è in me sta tornando, non posso fermarlo, eccolo, no, un attimo, noooo… Eccomi! Vi lascio che vado a giocare con i pupazzi delle tartarughe Ninja. Shredder ha appena conquistato la libreria di papà e devo fermarlo!
E andiamooooo!

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